L’ing. Bernardo Stroscio visita l’azienda tra amarcord e ricordi


TPL Linea presenta un’altra storia aziendale tutta da raccontare, tra amarcord, ricordi e uno sguardo all’attualità nel settore del trasporto pubblico locale.

Il presidente Vincenzo Franceri, infatti, ha invitato in azienda l’Ing. Bernardo Stroscio, che ha ricoperto l’incarico di direttore dell’allora Acts.

Bernardo Stroscio, ingegnere classe 1939, persona signorile e autorevole, si è presentato con la sua consueta eleganza, giacca e cravatta, cappello e pochette rigorosamente in tinta. Sul bavero della giacca una spilletta della Fiorentina, che rivela la sua fede calcistica e la sua passione sportiva.

Stringe nella mano destra una cartellina di Federtrasporti, con carteggi e progetti personali coltivati negli anni. Si ha subito l’impressione di avere di fronte un uomo tutto d’un pezzo.

Non è un mezzo privato a condurlo da noi, ma ovviamente un autobus…

Con una leggera pronuncia dal profumo messinese, esclama a pieni polmoni: “Qui c’è tutta la mia vita!”. La malinconia lo pervade, ma sono tanti i lavoratori che vogliono salutarlo, ricordando i trascorsi in Acts. I racconti del passato iniziano a fluire, come quando, nel 1968, gli venne assegnata la direzione del gruppo SITA di Savona, a cui poi subentrò la stessa Acts.

“L’impatto in azienda fu impegnativo, ma ho avuto la fortuna di poter contare su ottimi collaboratori” afferma.

I pensieri si rivolgono così al personale dipendente e all’importanza di instaurare un rapporto di dialogo continuo e reciproco rispetto: “La formazione è fondamentale e servono investimenti sulla preparazione dei dipendenti, e allo stesso tempo pretendere il massimo”.

L’Ing. Stroscio ha sempre creduto nell’importanza di trasmettere il senso di appartenenza all’azienda ai dipendenti e come il proprio lavoro dovesse rappresentare per loro motivo di orgoglio.

Rivolge poi il pensiero al settore della manutenzione, quello a lui più caro: “Il parco mezzi è il patrimonio dell’azienda” dichiara, ricordando le svariate occasioni in cui si recava personalmente in officina per verificare lo stato dei bus in circolazione.

“Non sono mancati gli scontri e i duri confronti, ma ho sempre agito rigorosamente e onestamente” sottolinea.

E poi lo sguardo al futuro, con diretto riferimento ai bus elettrici: “Ai miei tempi si era già investito in mezzi ibridi, senza però crederci convintamente”. Questo, come altri progetti in corso, non ha però avuto modo di svilupparli durante la sua funzione dirigenziale: nel 2001, infatti, risolse consensualmente il rapporto di lavoro, salutando il mondo dei trasporti con grande sofferenza.

Alla domanda diretta “Cosa consiglierebbe al prossimo direttore?” ecco la sua risposta: “Gli consiglio di agire con competenza e con autorevolezza, piuttosto che con autorità. Durante l’incarico che ho ricoperto mi sono costruito nel tempo, superando momenti difficili e appoggiandomi a ottimi collaboratori, che mi auguro possa trovare anche lui nel corso del suo mandato”.

 

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